mercoledì 11 gennaio 2012

Odete - Recensione

Odete di Joao Pedro Rodrigues – Genere: drammatico – Portogallo, 2005
Odete lavora in un supermercato a Lisbona e sogna di avere un figlio da Alberto. Ma Alberto non vuole e la lascia. Rui è sconvolto dalla morte del suo ragazzo, Pedro.
Opera secunda del regista portoghese, Odete è un film dal fascino indubbio quanto ambiguo. La story-line è di per sé interessante; il tema della maternità ossessiva – come abbiamo visto – faceva da perno anche allo riuscitissimo A l’interieur, uno degli horror migliori che io abbia mai visto. Dunque anche qui, in un melodramma accompagnato dalla pioggia (elemento atmosferisco centrale nel film), una donna cerca ossessivamente di avere un figlio, arrivando a sacrificare a questo “ideale” (che come al solo travalica i confini fisiologici e si avvicina alla follia) tutta la sua vita, dal lavoro in giù. Verrebbe da chiedersi, guardando film come questi, dove si debba fermare il desiderio di maternità e fino a che punto, forse, si tratti di un desiderio a volte un po’ egoistico. A questa prima tranche narrativa si aggiunge di forza, a suon di aggiunte e intersezioni, la vicenda amorosa drammaticamente raccontata di due ragazzi, uno dei quali muore in un incidente stradale. Altra pioggia, questa volta lacrime. Un funerale dove la follia materna di Odete esplode in tutta la sua violenza, con lei che si getta sulla bara del morto, come volesse copulare ossessivamente con lui.
Il tutto è reso con una fotografia accettabile, una musica mai troppo presente e forse per questo un po’ sacrificata e delle interpretazioni certo discrete. Per forza di cose si staglia sugli altri personaggi la nostra Odete, che ci trasporto con la sua follia all’interno della sua malattia disperata. Un po’ sottotono la performance dell’amante infelice, novello Orfeo, che non riesce a trovare consolazione degna dopo la morte dell’amato. Si aggiunga qualche scena poco gradevole (come quella della sauna, a parer mio inutile…) e il film si avvia a un rapido declino; peccato.
Un film che, ancora una volta, parte da una buona base narrativa e si perde per strada, non riuscendo a convincere (quanto meno me, la critica è piuttosto “alta” con questo lavoro) completamente. Comunque un film “vedibile”.
VOTO: 5/10

Nessun commento:

Posta un commento