lunedì 16 gennaio 2012

Dune - Recensione


Dune di David Lynch - Genere: fantascienza - USA, 1984

Nell'anno 10191 l'umanità è diffusa tra le stelle e l'universo conosciuto è retto dal Landsdraad, un sistema di tipo feudale in cui le grandi casate, che possiedono interi pianeti, sono in perenne lotta per il potere. Gli Harkonnen hanno abbandonato il pianeta, che avevano spietatamente sfruttato per estrarre la preziosa Spezia, sostituiti dagli Atreides, loro avversari, per ordine imperiale. La trappola è tesa e la strage sarà inevitabile. Arrakis, pianeta desertico e inospitale, è popolato da un misterioso popolo, i Freme, in grado di cavalcare i giganteschi vermi delle sabbie . I Fremen, che chiamano il loro pianeta Dune, hanno atteso a lungo la venuta di un Messia, il Mahdi, che li guidi, dopo secoli di persecuzioni, in una sanguinosa jihad alla conquista del pianeta. Chi controlla la Spezia, controlla l'universo.

Dall'omonimo romanzo di F. Herbert parliamo oggi di uno dei capolavori della fantascienza degli anni '80 e non solo, capace ancora di appassionare una fitta serie di fans in tutto il mondo. L'abile mano registica di Lynch, che si percepisce in alcune sequenze e soprattutto in alcuni stilemi estetici che conferiscono al film un'apparenza molto steampunk (come la frequente presenza di vapori e sostanze evanescenti, riprese nella londra de The elephant man). Devo ammettere subito che non ho letto il romanzo quindi mi è impossibile definire l'esito del lavoro di riadattamente, che presumo buono non volendo mettere in dubbio l'abilità di Lynch. Mi limiterò quindi a un giudizio puramente relativo al film.

La vinceda narrata è lunga e articolata, non particolarmente originale ma comunque convincente inserita nel contesto sci-fi che abbiamo qui di fronte. In realtà, salvo l'ambientazione, potremmo dire che Dune ricalca in pieno l'andamento di alcuni fra i più moderni conflitti, se seguissimo l'equazione "petrolio = spezia". L'attualità simbolica della narrazione conferisce alla pellicola un aspetto più contemporaneo e le consente di sorpavvivere e di destare interesse anche dopo trent'anni di vita alle spalle.

Tecnicamente il film non si fa decisamente ricordare, però. Eccezion fatta per la colonna sonora, di cui voglio attenzionare il bellissimo main theme, la fotografia è piuttosto scarsa e gli effetti speciali sono piuttosto carenti, considerando che eravamo già nel 1984 e la storia della fantascienza e del cinema tutto era già stata segnata dai primi episodi di Star Wars ad opera di Lucas, che offrono - a mio avviso - degli special effects più convincenti. I personaggi, comunque, sono ben caratterizzati e assolvono bene alla loro funzione, all'interno di uno schema narrativo piuttosto semplice che riesce però a dipanarsi lungo più di due ore di narrazione, con elevata accentuazione della funzione bardica del testo.

Un film da vedere, anche solo per il suo valore storico. Conserva ancora qualche elemento di grande godibilità, ma mi sembra che Dune abbia fatto un po' la sua epoca. Ciònonostante non mi dispiacerebbe vederlo trasmesso un po' più spesso in televisione: è comunque migliore di molte porcate che ci vengono propinate dal cinema attuale.

VOTO: 6.50/10
Il film in una frase:
Il dormiente deve svegliarsi

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