mercoledì 11 gennaio 2012

Hostel parte III - Recensione

Hostel part III di Scott Spiegel – Genere: horror – USA, 2011
Un addio al celibato a Las Vegas, condito con sesso e abbondanti nudità, si trasforma in un massacro.
Una trama che si può riassumere in una frase, per una delle più orripilanti produzioni degli ultimi tempi, almeno per quanto riguarda il genere horror. Per chi non avesse seguito lo sviluppo di questa trilogia, sappia che il primo capitolo – insufficiente a mio avviso, ma con qualche spunto innovativo – era stato contrabbandato come altamente rivoluzionario e al confine fra l’horror e il grottesco spinto, mentre il secondo a mio parere meglio riuscito integrava e completava il primo, potenziandone le caratteristiche. A questo punto io avrei chiuso i giochi, sigillando con un paziale successo questo binomio. Ma la logica della serialità ha imposto di produrre un terzo episodio, non fosse solo perchè non c’è il due senza il tre di cui si sarebbe fatto volentieri a meno.
Dunque, una trama scontata e piatta. Ricalcando in maniera troppo fedele e stereotipata i primi due capitoli (soprattutto il primo) e cadendo quindi nell’ormai noioso impianto drammatico del survival horror, il film risulta fiacco e privo di vitalità. In un angosciante trascinamento di un’ora e trenta circa assistiamo al dispiegarsi di tutti i topos del genere slasher, abbassati di grado e stemperati. Se c’era un motivo per guardare i primi due capitoli era la crudezza di alcune scene, che qui si perde completamente e – io credo – senza alcun motivo plausibile. Cambia l’ambientazione e ci trasferiamo dagli hostels della Slovacchia alla policentrica Las Vegas. Si perde il clima oscuro e criptico dei primi due episodi per puntare sull’analisi delle dinamiche del club alla caccia umana, in maniera però troppo caricata. E’ dato un peso eccessivo alle dinamiche del gioco dei ricchi (che poteva essere appena accennato) a scapito della coponente propriamente horror. Musica insesistente o anonima, montaggio lineare e scontato, fotografia scolastica completano un film del tutto privo di spessore.
Un horror che non lo è, un gigantesco flop che andrebbe cancellato dai registri del cinema. Una enorme e gigantesca dimostrazione della stanchezza di un genere che ha fatto grande l’America.
VOTO: 3/10

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