mercoledì 11 gennaio 2012

La Cosa - Recensione

La cosa di Jhon Carpenter – Genere: horror/fantascienza – USA, 1982.
Antartide, 1982. In una base militare americana, dove la vita scorre relativamente tranquilla, si riceve la visita indesiderata di un elicottero canadese, che cerca disperatamente di abbattere un cane husky. Il conflitto a fuoco vedrà la peggio dei canadesi, ma ben presto i protagonisti si accorgeranno che gli ormai defunti fucilatori stavano cercando di salvargli la pelle…
Pietra miliare del genere sci-fi con risvolti horror, film imprescindibile per gli appassionati di genere, La cosa di Carpenter è un film incredibilmente ampio e intertestuale: è stato recentemente girato un omonimo prequel (che segue, appunto, le avventure dei canadesi) e da quest’opera è stato tratto un fortunato e omonimo videogioco per pc. Non bastasse, la struttura narrativa ricalca pienamente le suggestioni di tutto un filone di testi fantascientifici tipicamente ascrivibili agli anni ’50 del Novecento, con una passione per le pellicole in bianco e nero sugli alieni (siamo negli anni in cui prenderà forma il progetto di una “corsa allo spazio” da parte delle due superpotenze).
Il fim, va detto, risente degli anni che ha. A trent’anni (quasi) di distanza dal momento delle riprese, la Cosa di Carpenter perde una parte importante del suo fascino, ma si percepisce in questo freddo clima antartico che doveva essere stato qualcosa di più, che doveva aver suggestionato e impressionato un bel po’ di spettatori. E in effetti è così: il lavoro di Carpenter (uno dei padri degli horror “d’intrattenimento) ha proprio il sapore di un prodotto disimpegnato, ma non completamente acerebrato. Non è un film idiota, ma rimane trivialmente interessante proprio perchè – rispetto agli slasher che fioccavano all’epoca – tiene lo spettatore su un filo di ansietà molto più sottile.
L’azione registica si snoda molto bene lungo la trama e - attraverso una fotografia dignitosissima per un horror anni ’80 – l’azione si segue piacevolmente e non risulta mai eccessivamente noiosa; certo, a tratti la pellicola riesce un po’ scontata ma riesce ad intrattenere comunque piuttosto bene. Il film, insomma, non brilla certamente per meriti tecnici particolari ma merita ancora oggi di essere visto per due motivi principali: ha un forte valore storico come prodotto “di massa” visto che riflette lo spirito di un certo cinema di una certa epoca e – soprattutto – riprende una tradizione antecedente ampliandone i contenuti e approfondendone le dinamiche. Narrativamente, la storia non risulta eccentrica rispetto alle produzioni che ho precedentemente citate, ma segna un deciso passo avanti nella qualità complessiva dell’opera (sopratutto nell’uso degli effetti speciali) e presenta l’elemento alieno come una realtà pandemica e polimorfa, mentre il filone sci-fi degli anni ’50 presentava il problema in forma di “invasione da parte di organismi umanoidi”. Potremmo dire, una revisione più moderna di una vecchia storia. Comunque consigliato
VOTO: 6/10
Il film in una frase: Nessuno… si fida più di nessuno ormai… e siamo tutti molto stanchi…

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