mercoledì 11 gennaio 2012

Batman: il cavaliere oscuro - Recensione

Batman: Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan – Genere: azione, drammatico – USA, 2008
Una banca che ricicla denaro mafioso è assaltata da rapinatori al soldo del Joker, criminale sfregiato che si trucca come un clown e di cui si ignora l’identità. Questi si uccidono l’un l’altro per scoprire poi che uno di questi è Joker, che avvelena il direttore della banca con del gas. Batman, il paladino di Ghotam, dovrà vedersela con questo nuovo avversario che, facendo gli interessi della mafia cittadina, farà di tutto per sbarazzarsi di lui.
Nell’attesa di poterci godere il terzo capitolo della serie di Batman diretta da Nolan (The dark knight rise previsto in uscita per il prossimo luglio), torniamo a parlare dell’uomo pipistrello con quello che ritengo essere uno dei migliori titoli a lui dedicati. La serie di Batman, portata sullo schermo negli anni Ottanta con grande successo da Tim Burton (Batman – Batman: il ritorno) con i toni steampunk che lo contraddistinguono, aveva conosciuto una (giusta) battuta d’arresto con la bassa qualità di titoli sfortunati (Batman forever – Batman e Robin) era stata riportata a nuova vita da Nolan già con Batman begins. Ma è con The dark knight che il regista fa esplodere la sua creatività, regalandoci un film convincente e non pedissequamente simile ai precedenti.
La trama, anzitutto, è lunga e articolata: si muove sui registri tipici del film d’azione ma non risulta mai scontata. Ogni dettaglio è sapientemente calcolato per creare un’aspettativa e poi smentirla con una sorpresa fulminea, creando un effetto molto gradevole di suspence e spiazzamento nello spettatore. Siamo ben lontani, insomma, dalle strutture lineari e scontate da comic che puntavano solo sugli effetti speciali. Nolan infonde a un progetto che di per sé non ha nulla di originale una carica innovativa molto apprezzabile e riuscita. Tutto ciò porta con sé la costruzione di un montaggio efficace ed articolato che segue il comparto narrativo e si unisce a una prassi tecnica di elevato livello, nelle scene con effetti speciali così come in quelle che ne sono prive. Buone – quindi – sia la fotografia che la colonna sonora.
I personaggi sono ben caratterizzati e risultano sempre convincenti. Una menzione speciale va, ovviamente, al compianto Ledger che conferisce al Joker una coloritura dark estremamente contemporanea. A riguardo va fatta una precisazione: l’attore si è dovuto confrontare con un passato illustre per il personaggio che andava ad interpretare; si ricorderà che nel Batman di Tim Burton, Jack Nicholson aveva interpretato magistralmente il Joker, in modo più aderente – se vogliamo – alla tradizione dei comics. In ogni caso ritengo (nonostante io abbia amato il Jocker di Nicholson) che quello di Ledger sia stato molto efficace e – forse – più adatto a una produzione di questo genere. Il vero spirito del personaggio è forse più ironico, ma in una pellicola dai toni molto scuri com’è The dark knigt sarebbe probabilmente stato fuori luogo insistere eccessivamente su questo aspetto.
VOTO: 8/10

Nessun commento:

Posta un commento