mercoledì 11 gennaio 2012

Cube - Recensione

Cube (Il cubo) – Canada, 1997 - Thriller fantascientifico
Sei persone si trovano in una stanza a forma di cubo. Nessuno di loro ricorda il perchè si trovi lì dentro. Apparentemente non hanno nulla in comune e le loro professioni sono diverse: un medico, un poliziotto, un impiegato, una studentessa di matematica, un genio della fuga e un autistico. Scopriranno poi che quella stanza è solo uno dei molti moduli che compongono una gigantesca prigione cospsarsa di trappole. Dovranno impegnarsi per risolvere i misteri del Cubo e cercare una via d’uscita…
The Cube, thriller psicologico di genere survival che punta più sull’interiorità dei protagonisti che su altro. La loro fuga è sì una fuga dalle grinfie mortali del Cubo ma anche (e soprattutto) una lotta contro gli altri e contro sé stessi, per vincere i propri istinti e i propri lati oscuri. Bisogna dire che la trama è interessante e l’idea era – per l’epoca – piuttosto rivoluzionaria. L’unica pecca narrativa sono le domande insolute (chi ha costruito il cubo? perchè? a che scopo metterci dentro delle persone? etc.) a cui viene data solo una qualche superficiale risposta.
Il punto di forza della pellicola sta – al massimo – nell’interpretazione dei personaggi che in questo ambiente asfittico e dai colori netti mettono a nudo la loro umanità e le loro debolezze. Interpretazioni accettabili nel complesso, anche se ricalcano in maniere un po’ troppo stereotipata dei modelli umani già fin troppo inflazionati (p.e. il poliziotto violento). L’assenza di colonna sonora è funzionale al clima asettico del Cubo e quindi non se ne sente la mancanza (non più di tanto almeno); il vero problema è la bassa qualità della fotografia, che pregiudica di molto la buona impressione di questo film.
Un lavoro che nel complesso non è da buttare ma che neanche convince completamente. Bisognerebbe valutare la trilogia nel suo complesso, soprattutto considerando che nel terzo episodio (Cube zero) vengono svelati i segreti della costruzione del marchingegno. Un film per una sera disimpegnata, da guardare sgranocchiando patatine ma niente di più.

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