domenica 23 giugno 2013

Daft Punk's Electroma



Daft Punk's Electroma di Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter - Genere: musicale/fantascienza - Francia, USA, 2006

Pur non essendo certamente un appassionato di musica elettronica, quando ho scoperto casualmente che i Daft Punk avevano preso parte a questo film che hanno anche diretto, ne sono stato subito incuriosito e ho deciso di guardarlo. La scelta si è rivelata opportuna: anche al di là di alcuni problemi che non lo rendono certamente un capolavoro, siamo di fronte a un prodotto quantomeno interessante. Anzitutto è bene notare (e questo elemento mi ha piacevolmente impressionato) che rispetto alla loro produzione musicale il film si presenta molto silenzioso, minimalista e rifugge continuamente il pericolo di diventare autocelebrazione visiva, una sorta di videoclip ingigantito insomma.

Non è un video musicale, ma forse non è neanche un film. Electroma è talmente diverso dai prodotti cinematografici contemporanei che risulta difficile persino riconoscerlo come tale. E' vero, ci sono state diverse sperimentazioni in questo senso (e i Daft se ne dimostrano consapevoli), ma nessuna era mai giunta così in là. La parola umana è completamente rigettata, in conformità al disegno narrativo che - per quanto blando - vede delle sorte di automi umanoidi abitare il pianeta: non una sola parola viene proferita in tutto il film. Il problema di questa scelta, unita alla lentezza morbosa di alcune sequenze e a una trama che praticamente non esiste, è che nonostante il film duri un'ora e dieci sembra veramente non finire mai. 

Nonostante questa caratteristica discutibile, che avvicina decisamente il film a un prodotto da cinema delle origini, bisogna dire che le ambientazioni roccioso-desertiche e le suggestioni sci-fi che permeano tutto il lavoro sono decisamente piacevoli e rendono tutto il film molto straniante e interessante (rovesciando fra l'altro tutto il filone della fantascienza sullo schermo: qui ci sono dei robot che vogliono diventare essere umani in un mondo di macchine!). Forse questo però non è bastato a fare di Electroma un prodotto piacevole, visto che alla sua proiezione all'annuale Festival di Cannes, la somiglianza di alcune sequenze con Gerry di Gus van Sant ha fatto abbandonare la sala a più di uno spettatore.

Al di là di questo atteggiamento deprecabile bisogna riconoscere che il confine fra ispirazione e copia è davvero molto sottile e, soprattutto nella parte finale, sembra davvero di vedere sequenze del film vansantiano in salsa fantascientifica (il che di per sé potrebbe non essere un male, ma forse i registi hanno esagerato con la densità dei riferimenti). Nel complesso un film piacevole, forse considerato un po'troppo entusiasticamente da alcuni recensori in cui mi sono imbattuto: il problema di Electroma è  - secondo me - una gestione davvero poco riuscita del ritmo narrativo (che poi è il grande pericolo che si nasconde dietro la rinuncia agli scambi dialogici).
VOTO: 6.50/10

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