mercoledì 12 giugno 2013

Chacun son cinéma



Chacun son cinéma di Autori vari - Genere: drammatico - Francia, 2007

Giles Jacob, per festeggiare la sessantesima edizione del Festival del Cinema di Cannes, concepì questo film antologico, chiamando a dirigere i più di trenta cortometraggi che lo compongono alcuni fra i registi più in vista del momento (van Sant, von Trier, Ming Liang e altri), componendo un manifesto visivo eterogeneo ma accomunato, nelle sue diverse declinazioni, da un identico spirito cinefilo, da un amore per la settima arte che risulta insopprimibile e profondissimo. Trentatré lavori, di tre minuti circa, cui si aggiunge un cortometraggio di David Lynch, assente nella versione cinematografica e inserito a posteriori per la grande distribuzione e un epilogo, che raccoglie un frammento de Il silenzio è d'oro di René Clair. Il tema di fondo di questa collettanea è il cinema inteso come luogo fisico, un elogio alla sala cinematografica che, nella sua materialità, spesso viene dimenticata. 

I singoli corti affrontano poi i temi più diversi della questione, dal ricordo nostalgico alla critica aspra. Sarebbe veramente difficile riassumere tutte queste suggestioni in poche righe quindi il più grande suggerimento che si può dare è quello di guardare Chacun son cinéma e di rendersi conto di come la medesima materia di base abbia trovato suggestioni diverse (anche se non sempre molto originali e felici) presso i vari interpreti. In generale si può solo notare, per tutti  i corti, l'ottima qualità tecnica mentre duole vedere come non tutti siano stati in grado di interpretare in maniera efficace la spinta propositiva di base, arrivando a volte a dei risultati confusi o poco adeguati. Di ciascuno di questi film, indicati in ordine di apparizione, riporteremo semplicemente una valutazione numerica, essendo praticamente impossibile riassumere tutta la complessità di questi brevi frammenti cinematografici. 

Cinéma d'èté (di Raymond Depardon) 6.50/10

One fine day (di Takeshi Kitano) 7.50/10

Trois minutes (di Theo Angelopopulus) 9/10

Dans le noir (di Andrej Koncalovskij) 5/10

Diario di uno spettatore (di Nanni Moretti) 7/10

The electric princess picture house (di Hous Hsiao-hsien) 7/10

Dans l'obscurité (di Jean-Pierre e Luc Dardenne) 5.50/10

Anna (di Alejandro Gonzalez Inarritu) 5.50/10

En regardant le film (di Zhang Yimou) 6/10

Le Dibbouk de Haifa (di Hamos Gitai) 8.50/10

The Lady bug (di Jame Campion) 6/10

Artaud double bill (di Atomos Egoyan) 6/10

Valimo (di Aki Kaurismaki) 5/10

Recrudescence (di Oliver Assayas) 4/10

47 ans après (di Youssef Chahine) 7/10

It's a dream (di Tsai Ming-Liang) 6.50/10

Occupations (di Lars von Trier) 7.50/10

Le don (di Raoul Riz) 7.50/10

Cinéma de Boulevard (di Claude Lelouch) 5.50/10

First kiss (di Gus van Sant) 8/10

Cinéma erotique (di Roman Polanski) 8/10

No reanslation needed (di Michael Cimino) 5/10

At the suicide of the last Jew in the world in the last cinema in the world (di David Cronenberg) 9/10

I travelled 9000 Km to give it to you (di Wong Kar Wai) 5/10

Where is my Romeo (di Abbas Kiarostami) 10/10

The last dating show (di Bill August) 6/10

Irtebak (di Elia Suleiman) 6.50/10

Rencontre unique (di Manoel de Oliveira) 5/10

A' 8944 Km de Cannes (di Walter Salles) 6/10

War in Peace (di Wim Wenders) 5/10

Zhanxiou Village (di Chein Kaige) 7/10

Happy Ending (di Ken Loach) 6.50/10

Absurda (di David Lynch) 9/10

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