giovedì 27 giugno 2013

Blade runner



Blade runner di Ridley Scott - Genere: fantascienza - USA, 1982

Parlare di Blade Runner a trent'anni dalla sua uscita è veramente difficile, soprattutto perché non si possono non prendere in considerazione le molte analisi che di questo lavoro sono state fatte. E' comunque certo che il film di Scott merita un posto di primo piano nella storia della settima arte in particolare perché segna un momento di passaggio a livello stilistico e figurativo, inaugurando quella tendenza ancora attuale che possiamo definire schematicamente come postmodernismo. In Blade runner la transizione non è ancora completa e gli stilemi di questo nuovo modo di fare e produrre cinema non risultano ancora pienamente sviluppati; eppure fra le immagini si percepisce già l'avvento di un'epoca nuova.

Insomma, lo sguardo la fa ancora da padrone e il dettato dei fotogrammi non si è ancora annichilito su una sterile spettacolarizzazione immersiva, ma tutto risulta invertito di segno. L'occhio del regista non è più critico e comincia a profilarsi l'ombra di un ludismo che avrà la sua massima realizzazione nel cinema degli anni successivi: siamo di fronte al commiato del moderno, che nel frattempo prelude alla generazione successiva. Il pregio di Blade runner, che molti suoi successori non riusciranno a condividere, è la profondità con cui questa spettacolarizzazione viene ancora realizzata: c'è del senso dietro le immagini di Scott e il portato filosofico e concettuale del film è ancora profondo e attuale.

In particolare la pellicola ci propone una versione della fantascienza molto più problematica di quella a cui ci ha abituato tutto un altro genere di cinema. Nello Star Wars di Lucas (ci riferiamo ovviamente all'episodio IV, datato 1977) la spinta sci-fi si traduce in una riproposizione futuristica dello schema classico della fiaba, in cui è chiaramente possibile identificare tutte le funzioni narrative dei personaggi e la trama è semplice e lineare: siamo di fronte alla quintessenza del divertimento. Blade runner invece ci presenta un mondo gnoseologicamente e eticamente molto più sfaccettato, molto più difficile da accettare e analizzare. 

Quanto è sottile la differenza fra un umano e un replicante? Cosa fa di un essere umano ciò che è? Cosa distingue un essere umano da una copia se il simulacro non sa di essere tale? Sono tutti interrogativi che, sebbene sciolti all'interno di una cornice narrativa ben definita, sono centrali nel dibattito filosofico contemporaneo, in particolare per quanto riguarda l'antropologia della persona. Sono questioni complesse che qui sarebbe difficile sintetizzare ma il problema dell'identità personale (Parfit, Nagel etc.) è uno dei grandi nodi concettuali che Blade runner riesce ad affrontare, in un ultimo omaggio a una stagione del cinema "di pensiero" che andava ormai concludendosi.
VOTO: 8/10

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