lunedì 24 marzo 2014

Alien vs Predator



Alien vs Predator di Paul W. S. Anderson - Genere: fantascienza - USA, Italia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Germania, Canada, 2004

L'esempio dell'abbastanza infelice Freddy vs Jason mi aveva già convinto della natura spesso pretestuosa e poco riuscita dei crossover fra saghe cinematografiche. Tuttavia, da buon amante della fantascienza e avendo visto sia lo straordinario Alien che il discreto Predators (nella versione originale e nell'atroce remake del 2010) ho deciso di avventurarmi in questa pellicola firmata da Paul W. S. Anderson, regista che pare avere una predilezione per i film fantascientifici collusi a vario titolo con i videogiochi. Il titolo in esame non è l'adattamento da un titolo videoludico, ma  vale almeno la pena di notare che esiste un videogame omonimo del 1999 che si ispira alla stessa storia di base del film. 

Il tentativo che il regista compie nel comporre questo film è quello di rendere quantomeno credibile la compresenza delle due creature aliene entro la trama diegetica del film, questione che viene risolta postulando un primigenio e antichissimo conflitto fra le due specie di organismi. Questo si porta dietro una architettura piuttosto farraginosa, che viene ulteriormente appesantita dalle performance non certo imperdibili del cast (a costo di sembrare didascalici vale la pena ricordare che uno dei protagonisti altri non è che Raoul Bova, forse uno dei peggiori attori che abbiano mai calcato la scena in Italia). Così, fra indagini ben poco credibili in una specie di piramide Alien e improbabili alleanze formulate fra la protagonista femminile e i Predators, il film oscilla pericolosamente sul baratro dell'horror, pur senza raggiungerlo mai. A livello di ritmo si riscontrato i problemi peggiori proprio perché il regista dispiega in maniera piuttosto prevedibile gli artifici di genere che servono a ritardare il palesarsi della minaccia; il problema è che in questo caso si tratta di uno sforzo piuttosto inutile, dal momento che i protagonisti sono proprio i mostri e che la loro essenza è spiattellata senza troppe difficoltà nella stessa locandina del film.
Tutto questo contribuisce a costruire un film di livello decisamente basso, per cui la candidatura ai Razzie Awards 2004 è decisamente meritata. Il ricorso insistente agli effetti speciali in maniera becera e la caratterizzazione praticamente assente dei personaggi donano a tutta la composizione un'aria da B-movie che certamente non contribuisce a risollevare le sorti del prodotto. Incredibile che ne sia stato prodotto perfino un sequel, del 2008.

VOTO: 3/10 

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