giovedì 2 maggio 2013

Non violentate Jennifer (1978)



Non violentate Jennifer di Meir Zarchi - Genere: thriller - USA, 1978

Censurato in tutto o in parte in vari paesi del mondo, Non violentate Jennifer (I spit on your grave) è uno dei titoli cinematografici cult degli anni Settanta, sull'onda di un più generale interessamento a quel sotto-genere che sono i film di tipo exploitation. Siamo quindi di fronte a un film che è pensato per l'intrattenimento, squisitamente di genere ma che non per questo non riserva qualche sorpresa. Sull'onda del successo di questa pellicola, ne è stato riproposto un mediocre remake nel 2008 che, come spesso accade, non ha eguagliato le glorie del predecessore.

E' bene precisare che il film, tipicamente americano per impostazione e sviluppo, non sorprende eccessivamente da nessun punto di vista. La trama è chiara, scorrevole e senza troppe sorprese ripercorre lo schema caratteristico della tragedia di vendetta, sperimentato già nel teatro e nella letteratura. Ciò che maggiormente impressiona di questo film si trova negli interstizi figurativi, in quei piccoli dettagli che presi separatamente appaiono irrisori ma che, nel complesso, trasportano il lavoro di Zarchi a un livello superiore, che probabilmente giustifica almeno in parte il suo valore cultuale. 

Anzitutto il ritmo, strutturato con attenzione per accompagnare il dispiegamento della storia: la lentezza diventa quasi insopportabile quando Jennifer si trova sola, a dover fare i conti con il suo corpo violentato e con la sua debolezza. La dilatazione del tempo diegetico impressiona lo spettatore e dona alle immagini una potenza evocativa che altrimenti non avrebbero. Lo schema si fa invece decisamente più concitato nella seconda parte del film, che perde un po' per quanto riguarda la solidità narrativa ma guadagna in velocità.

La costruzione dell'inquadratura e la fotografia sono buone e, pur non eccedendo in sperimentazione e senza abbandonarsi a elevati autocompiacimenti estetici, cerca di darsi qualche slancio ulteriore in alcuni momenti particolari, localizzati soprattutto sul finale del film. Anche questi piccoli tentativi, seppure isolati, garantiscono una maggiore qualità complessiva della pellicola, sottraendola alle pure logiche del divertissement da sala. Certamente si tratta di un film senza particolari pretese, che però appare nel complesso ben realizzato e, riuscendo a intrattenere lo spettatore, soddisfa comunque il suo obiettivo principale. 
VOTO: 7/10

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