sabato 4 maggio 2013

I fiumi di porpora



I fiumi di porpora di Mathieu Kassovitz - Genere: thriller - Francia, 2000

Ho visto questo film un po' di anni fa, nei primi anni duemila, e ho pensato che sarebbe stato interessante rivederlo con maggiore cognizione di causa. Certamente si tratta di un film che riesce a intrattenere ma cos'altro è in grado di offrire allo spettatore? Purtroppo non molto. E' bene intenderci: il thriller si segue bene, è interessante perché propone un buon numero di colpi di scena e una storia articolata che almeno all'inizio sembra irrisolvibile. Da questo punto di vista, almeno, siamo perfettamente in linea con una visione nel complesso gradevole.

Un altro punto interessante del film sono le inquadratura monumentali che, accompagnate da musiche nel complesso appropriate anche se a volte un po' aneddotiche, fanno respirare alle immagini un'aria in stile Il codice da Vinci. Ovviamente si tratta di una similitudine a posteriori, ma i riferimenti alla sfera del sacro e il tono messianico-escatologico generale potrebbero far intendere una filiazione della trasposizione filmica del best-seller di Brown proprio da qui. Anche la fotografia, soprattutto in esterno, è buona; in particolare per quanto riguarda le scene montane, anche se a volte cadono in luoghi comuni da film d'azione all'americana.

Fin qui niente di strano. Il problema invece si registra nella sceneggiatura e in particolare nella costruzione di alcuni personaggi che, spesso, appaiono completamente inutili. Così i due galoppini di Vincent Cassel, che peraltro incarna a sua volta uno stereotipo narrativo anche troppo inflazionato, vanno ad assomigliare paurosamente ai personaggi dei peggiori telefilm polizieschi francesi (di quelli che si vedono su Rete4, per intenderci...) e il film assume un'aria che - sebbene non sia tutto sommato spiacevole - appare a tratti troppo televisiva.

Questo fra l'altro è un grande peccato, dal momento che Kassovitz sembra aver avuto anche intuizioni decisamente felici, come la scena di combattimento corpo a corpo (sequenza di per sé poco interessante), che viene trasfigurata grazie al comparto sonoro nella sequenza di un videogioco di lotta. Questo apre a tutto un discorso di contaminazione linguistica transmediale ancora tutto da svilupparsi nel 2000; un vero atto pionieristico. 
VOTO: 6/10

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