mercoledì 15 maggio 2013

Begotten



Begotten di E. Elias Merhige - Genere: sperimentale - USA, 1990

Uno dei film più inquietanti e particolari che abbia mai visto. Bandito dallo stato di Singapore dove non può essere mostrato e pesantemente osteggiato anche qui in Occidente dai rappresentanti ecclesiastici, Begotten è un film che più che la trama (pure abbastanza innovativa se si considera che è stato realizzato nei primi anni Novanta), colpisce soprattutto per la violenza visiva ed estetica con cui aggredisce, nel vero senso della parola, lo spettatore. 

Anzitutto è bene specificare che una vera e propria storia non c'è, o almeno così sembra fino a che durante i titoli di coda, non ci viene spiegato il senso del delirio cinematografico che abbiamo appena visto, con lo scioglimento di tutte le allegorie religiose che vengono finalmente svelate. Questo spegne (o almeno, dovrebbe spegnere) le perplessità del pubblico e in effetti grazie a questa chiave di lettura fornitaci dal regista, le stranezze che ci vengono proposte sin dai primi minuti del film appaiono almeno parzialmente comprensibili. Dietro a questa composizione ai limiti della psicosi si nasconde quindi una grande allegoria della Genesi, che decostruisce in negativo il topos della creazione con l'inquietante sequenza d'apertura. 

Considerando i tempi è però subito chiaro che Begotten non è stato pensato né si vuole presentare come un film narrativo: gli eventi diegetici si raccolgono tutti nei primi venti minuti di girato mentre, per tutto il resto del tempo, praticamente non succede nulla. Questo in realtà non dispiace particolarmente dal momento che l'assenza di un qualcosa da dire non zittisce la voce registica, che si concede ampi spazi di lavoro sulla natura stessa dell'immagine, arrivando a risultati decisamente buoni. 

La caratteristica principale del film di Merhige è quella di ricollegarsi a tutta una tradizione di sperimentalismo cinematografico che, a partire dai film delle origini, ripropone anche agli spettatori contemporanei la sensazione di una violenza anche fisica della visione. Begotten infatti è un film che unisce a un'estrema crudezza dei contenuti, una modalità di presentazione che crea anche un vero e proprio fastidio visivo. Il film è quindi insostenibile sia per i contenuti che per la natura stessa dell'immagine; Begotten è un (bel) film al limite della visione, sui limiti della visione. Criptico ma non per questo non meritevole di attenzione.
VOTO: 7.50/10

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