mercoledì 8 maggio 2013

Imaginaerum by Nightwish



Imaginaerum by Nightwish di Neil Dunn, Jukka Helle, André Rouleau, Markus Selin - Genere: fantasy/musicale - Finlandia, Canada, 2012.

Quando ho letto la trama di questo film ho pensato che prendere come colonna sonora le canzoni dei Nightwish, gruppo che non conosco molto bene ma che comunque trovo discretamente interessante, potesse essere una cosa interessante. In effetti questo lavoro internazionale che fonde bene realismo e grafica computerizzata, è secondo me una buona resa cinematografica delle atmosfere evocate da questa compagine musicale. La trama è interessante e, anche se non profondamente innovativa, riesce tutto sommato a interessare anche grazie a delle belle ambientazioni e - più in generale - a delle atmosfere molto ben costruite.

La scelta di strutturare la narrazione su diversi piani temporali che si scambiano di continuo risulta vincente ed è facilitata anche dall'utilizzo molto saggio della grammatica cinematografica. La fotografia è buona, soprattutto nelle scene dell'ospedale dove la scelta del monocromatismo bianco e di una calma quasi sepolcrale risulta perfettamente applicabile alla situazione narrata. Anche la caratterizzazione dei personaggi è tutto sommato buona, anche se la situazione che da' origine alla vicenda è in sé abbastanza didascalica; più piacevoli sono invece gli intermezzi più onirici, che mi hanno ricordato molto alcuni passaggi un po' allucinati in stile Alice nel paese delle meraviglie.

Va da sé che la colonna sonora sia di ottima qualità, sia in generale che nel caso specifico dei pezzi dei Nightwish. L'unica cosa che non ho particolarmente apprezzato è però il protagonismo che questi ultimi si ricalcano sul palcoscenico del film, in particolare nella sequenza del circo. Questo non deriva tanto da un mio particolare disamore nei loro confronti o verso il musical in sé, ma trovo che sia stata una scelta poco adeguata in quanto non contribuisce in alcun modo alla costruzione della trama o allo svolgersi della progressione drammatica della storia. 

Questa critica si inserisce più nel dettaglio in una presa di coscienza che secondo me va fatta in questa sede dell'abuso del registro linguistico del gotico che, da Tim Burton in poi, ha sempre avuto un posto privilegiato all'interno di un certo cinema d'animazione e non solo. Basti dire che il pupazzo di neve che è un po' l'antagonista della vicenda assomiglia inquietantemente al ben più noto Jack Sckeleton, del quale non ha però il carisma o la presenza scenica. Quello che si respira in questo film (e questo secondo me è il suo grande problema) è un certo autocompiacimento degli sceneggiatori che hanno inserito a più livelli nella trama delle immagini (quindi non solo a livello narrativi) elementi attinti da una sensibilità ormai stanca e destinata presto a ripiegarsi su sé stessa. 

In generale quindi un film che, sebbene sia stato realizzato evidentemente molto bene, appare viziato da alcune ingenuità a livello diegetico (come il finale piuttosto banale) e al livello più generale della sensazione e delle fonti che utilizza per rappresentare sé stesso. Un peccato, perché se i quattro (!!!) registi avessero voluto spingersi oltre, avrebbero avuto tutti i mezzi a disposizione per creare un prodotto di ben altra levatura.
VOTO: 6.50/10

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