lunedì 20 maggio 2013

Nekromantik



Nekromantik di Jorg Buttgereit - Genere: grottesco - Germania Ovest, 1987

Negli ultimi due mesi mi sono spesso trovato davanti a film particolari e inquietanti, diversi da quelli che normalmente si vedono in sala o si cercano sui canali di diffusione via internet. Mai come oggi mi sento di dire però che Nekromantik è un film unico nel suo genere, davvero perturbante e nel contempo deprecabile e interessante. Anzitutto ci troviamo davanti a un prodotto che è quasi un unicum, ovvero una pellicola che mette a tema la necrofilia, perversione sessuale che fa dei cadaveri l'oggetto del desiderio.

Diciamo subito che non c'è una vera e propria trama, se non nel senso  più largo del termine; il film si presenta sin dal primo istante come un grottesco e sanguinolento inno che si consuma in sé stesso, senza tentare di costruire qualcosa o di lasciare alcunché allo spettatore (se si eccettua la generalizzata sensazione di disagio). La tematica, data l'originalità, sarebbe di per sé anche interessante ma si deve anche considerare che è una materia difficile da trattare; capisco le intenzioni del regista, ma avrei preferito un discorso più evocativo che esplicativo (ed è proprio in questi casi, credo, che il cinema orientale ha qualcosa da insegnarci, con la sua proposta di pellicole "di sensazione" e non "di narrazione"). 

La caratteristica principale del film è senza dubbio l'amatorialità, che considerando la qualità complessiva finisce anche per rivelarsi un merito. A ciò va aggiunto anche che per moltissimo tempo il film ha circolato solo grazie alla riproduzione illegale e solo in tempi relativamente recenti il successo di pubblico (di nicchia) ha permesso di poter distribuire un DVD del lavoro di Buttgereit. Al di là di questo apprezzamento generale però, non si può fare a meno di notare che la qualità complessiva risente molto della carenza di fondi. A scanso di equivoci preciso che io non sono per nulla d'accordo con chi dice che un basso budget è per forza indice di cattiva qualità, anzi: ci sono film fatti quasi con niente che sono dei veri e propri capolavori. La pellicola di Buttgereit non lo è.

Ciò che ho apprezzato di meno è stata, soprattutto in alcuni momenti, la forte pretenziosità della messa in scena, come che il film volesse rifuggire da quello che è (un prodotto fatto per shockare e poco più) per travestirsi in un film d'autore o simili. La composizione è in alcuni tratti decisamente (e inutilmente) barocca: si sprecano le sovraimpressioni, che forse dimostrano una buona conoscenza storica da parte del regista, ma che nella maggior parte dei casi hanno solo un effetto fastidioso e confusivo (anche se non c'è una trama, non dispiacerebbe capire cosa sta succedendo sulla scena). Anche le inquadrature, spesso spezzate e imprecise, concorrono a definire un quadro non certo felice; unica eccezione (parziale) è la musica, non così disastrosa.

Nel complesso siamo di fronte a un film che sicuramente rimane impresso per la violenza delle immagini, ma che si consuma in breve tempo e in fin dei conti non ha nulla da raccontare. Nekromantik è un film suicida, che non è in grado di esistere se non come pellicola del limite, in bilico fra visione e oblio.
VOTO: 4/10

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