martedì 1 aprile 2014

I giorni della vendemmia



I giorni della vendemmia di Marco Righi - Genere: drammatico - Italia, 2010

Il cinema italiano, sembra, è ancora capace di stupirci. Lo fa molto piacevolmente con questo I giorni della vendemmia, pluripremiato lungometraggio di Marco Righi che racconta, con un lirismo visivo del tutto fuori dal comune, la fine di un'estate fra i vigneti dell'Emilia. Con una grande capacità registica veniamo proiettati subito nell'ambiente un po' guareschiano di una campagna sapida, saldamente ancorata alle proprie tradizioni e paradossalmente oscillante fra la canonizzazione di Berlinguer e le confortanti litanie religiose. Eppure, al di là delle contraddizioni, era un mondo in cui la pacificazione era ancora possibile e le cose concrete avevano ancora un valore oggettuale. Riprendendo senza dubbio alcuni elementi della poetica di Pier Vittorio Tondelli (non a caso nel film la sua ombra è più volte presente, anche direttamente, con il testo Altri libertini), resi attraverso un uso non banale e a volte quasi pittorico del linguaggio cinematografico. 

Inquadrature profonde e a tratti non troppo dissimili da quelle elogiatissime di Welles, che usa in Quarto potere la profondità di campo in senso espressivo, incorniciano i desideri di Elia (il bravo Marco d'Agostin) nei confronti di Emilia (Lavinia Longhi), nel rincorrersi per nulla stucchevole di emozioni rese sempre con  una grande capacità di racconto. Righi si muove insomma con agilità nei registri della visualità, arrivando infine a mostrarci con uno stile decisamente inaspettato (rispetto al resto del lungometraggio) la reazione di Elia all'"incontro fra Lavinia e Samuele), attraverso una visione quasi espressionistica e comunque legata al suo modo personale di vedere le cose, con una rinuncia all'oggettività poetica che caratterizza invece il resto del film.

Nel complesso siamo di fronte a un titolo che senza dubbio meriterebbe di essere più conosciuto, per le indiscutibili qualità tecniche e la capacità di mostrare con concretezza e un romanticismo per nulla mieloso una storia d'amore mancata nell'epilogo estivo di un'Italia che stava per cambiare. 

VOTO: 8.50/10 

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