domenica 27 aprile 2014

Distretto 13: Le brigate della morte



Distretto 13: Le brigate della morte di John Carpenter - Genere: thriller - USA, 1976

John Carpenter è senza dubbio uno degli autori che ha contribuito a fondare un tipo di cinema, troppo spesso snobbato dalla critica e dal pubblico, che ha condizionato fortemente il nostro immaginario. Universalmente noto (ma mai sufficientemente celebrato) per il capolavoro Halloween: La notte delle streghe, Carpenter si è sempre presentato come un regista abile e dallo stile sorvegliatissimo. Lo dimostra benissimo questo Distretto 13, sua seconda opera immediatamente precedente al primo capitolo della saga di Michael Meyers. Fortemente influenzato da Romero e dalla fondazione dello zombie movie, Carpenter realizza un film profondamente contemporaneo ancora oggi, che si presenta come un'accurata riflessione sulla violenza urbana e su alcune fondamentali caratteristiche della società americana (La notte del giudizio a confronto è un nonnulla). 

Pur senza ricadere nella vacua previdibilità di una analisi sociologica inconsistente, già nel '76 Carpenter era riuscito a diagnosticare con evidenza il ruolo che la violenza ha all'interno della mentalità yankee, adottando significativamente lo stile dell'assalto che di solito - lo abbiamo detto - è tipico della massa di non-morti, agglomerato decerebrato guidato soltanto da un oscuro istinto di morte. In un primo tempo snobbato praticamente da chiunque, Le brigate della morte ha conosciuto una grande rivalutazione negli ultimi tempi, arrivando a presentarsi come un film molto quotato sui maggiori siti di cinema (4/5 per Mymovies e 10/10 per Comingsoon). Pur non condividendo i toni forse eccessivamente entusiastici di questa rifioritura critica, devo riconoscere che il film di Carpenter si lascia apprezzare per la libertà linguistica, soprattutto per quanto riguarda la scelta dei piani e la composizione dell'inquadratura. 

Completa il tutto una nutrita serie di citazioni erudite che riprendono alcuni stereotipi di genere satellite, come il noir (viene perfettamente mimata una scena originalmente attribuita alla coppia divistica Bogart/Bacal). Questo rende Distretto 13 un film ancora oggi validissimo, che si lascia apprezzare sotto il profilo tecnico forse più che sotto quello drammatico. Certamente un titolo da recuperare per l'ottima gestione del thrilling e del ritmo narrativo.

VOTO: 6.50/10 

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