sabato 12 aprile 2014

Nymphomaniac: Volume II



Nymphomaniac: Volume II di Lars von Trier - Genere: drammatico - Danimarca, Germania, Regno Unito, Belgio, 2013

Dopo l'uscita di Nymphomaniac: Volume I in Italia, dove il film è adesso in programmazione, si è avuto modo di leggere più o meno di tutto, sia sulle testate specialistiche cartacee e non che su pagine meno formali, come blog o semplici siti di approfondimento gestiti da utenti. C'era da aspettarselo; Lars von Trier ha sempre fatto parlare molto di sé e un titolo come questo non poteva che accendere la polemica. La divisione fra chi lo ha ritenuto una splendida summa del cinema del regista e chi invece lo ha stroncato o quasi è stata netta come al solito. Tralasciando i commenti, pure esistenti, che definiscono il film visivamente brutto o poco riuscito (sono valutazioni evidentemente non utili ai fini della critica), qualcuno vi ha trovato molta filosofia, molta profondità e altri solo molte chiacchiere. Personalmente, pur situandomi all'interno del primo gruppo, non faccio fatica a capire le motivazioni dei detrattori, che pure ho parzialmente condiviso per alcuni precedenti lavori del regista danese. 

Riguardo al Volume II di quest'opera tanto complessa, che io ritengo il capolavoro (o almeno uno dei massimi lavori di von Trier), tecnicamente non c'è molto da aggiungere rispetto alla parte precedente; anche l'idea di dividere le recensioni non mi ha conquistato, ma data la diffusione "episodica" dei film la scelta è stata necessaria. Dunque ancora una volta ottima regia, fotografia magistralmente orchestrata su cui si inscrive, con un uso sbrigliatissimo, una semiosfera di segni diversi, che fanno da commento o apertura discorsiva al contenuto narrativo. Se dovessi individuare un valore che cambia dal primo capitolo a questo secondo è senza dubbio il senso della recitazione, che almeno in parte mi pare mutato. Shia Labeouf si mostra in questa seconda parte di Nymphomaniac in modo molto più sfaccettato e profondo di quanto non facesse nei primi cinque capitoli della storia, dove era più che altro un inarrivabile oggetto di desiderio. Qui invece abbiamo modo di apprezzare appieno delle insospettabili (almeno per me) doti recitative, in un personaggio incredibilmente toccante e a suo modo intimamente positivo. La Gainsbourg, sempre meravigliosa nel suo rapporto simbiotico e quasi di sfruttamento con il regista, appare qui non più come una dominatrice violenta, ma quasi come una vittima indifesa alla costante ricerca di un orgasmo che si tinge a tratti di un misticismo che, se per molti potrebbe risultare fastidioso a causa delle implicazioni religiose, per me è senz'altro assolutamente geniale. 

Interessante anche la sequenza in cui Joe fa sesso con due uomini di colore, volendo sperimentare l'esperienza di avere un rapporto sessuale con persone delle quali non conoscesse il linguaggio e delle quali fosse quindi in pieno potere. Senza dubbio il personaggio più affascinante, almeno per me, è pero Jamie Bell, attore protagonista del lacrimoso Billy Elliot, che qui viene rappresentato come un sadomasochista decisamente affascinante, per quanto inquietante. Von Trier ha probabilmente voluto giocare con le conoscenze cinematografiche del suo pubblico, rovesciando di segno l'eroe positivo di un notissimo successo di pubblico: per quanto Bell abbia recitato in diversi altri film, il ruolo che lo ha segnato è senza dubbio stato quello del suo debutto nel 2000; tutti lo ricordiamo per quello. 

Personalmente credo che a un livello che potremmo definire "filosofico", ci sia molto altro da dire ma questa non mi pare la sede adatta. Senza dubbio, traendo un giudizio sintetico su questo secondo capitolo, non posso che confermare quanto detto per il precedente, vale a dire elogiare la potenza/violenza visiva di un film girato benissimo e dalle elevate pretese stilistiche e di contenuto. Confermo l'impossibilità di paragonarlo a Shame, pure gradevole, rispetto al quale si pone decisamente su un'altro livello. L'attesa per la versione non censurata è assolutamente grande e senza dubbio quello sarà il momento della valutazione più importante per un film tanto discusso.

VOTO: 9.50/10 

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