venerdì 4 aprile 2014

Madison County



Madison County di Eric England - Genere: horror - USA, 2011

Sembra un luogo comune, ma ormai è proprio vero che il genere horror sembra aver perso almeno parte della sua attrattiva. Salvo pochi capolavori indiscussi, gli ultimi vent'anni ci hanno regalato solo una quantità assolutamente indescrivibile di pattume cinematografico che meriterebbe di essere dimenticato quanto prima. Un genere imbastarditosi, senza niente più da comunicare agli spettatori e agli affezionatissimi, che ricicla ab infinitum degli stilemi narrativi e registici ormai incancrenitisi. E' questo, purtroppo, il caso di Madison County, film dell'americano Eric England il quale, sorprendentemente, ha cominciato a lavorare nel 2010 e ha al suo attivo (secondo la pagina di Wikipedia) già dieci film, con la media di circa 2.5 film all'anno. Questo dato dovrebbe essere sufficiente a non lasciare alcun dubbio sulla qualità delle sue opere; è un peccato che non abbia cercato prima questa informazione, perché mi avrebbe risparmiato 80 minuti di noia assoluta.

Ho detto che uno dei motivi per cui gli horror attuali sono ormai indegni è che non si rinnovano più: nell'opera di England la base dell'impianto drammatico e il suo sviluppo sono ripresi praticamente alla lettera da Non aprite quella porta, film - come si sa - del 1974 che a fronte di una fortuna spaventosa vanta già una serie di remake e sequel che ne hanno compromesso lungamente la qualità e la fortuna critica. England comunque prende il canovaccio ben consolidato dello slasher classico, senza considerare che un (sotto)genere che ha avuto la sua stagione aurea fra gli anni Settanta e i tardi anni Ottanta non è adatto a rappresentare adeguatamente lo spirito dei tempi. Più volte mi è capitato di stroncare titoli che riprendono gli elementi fondanti di Ring o di Paranormal Activity, ma almeno in quel caso le fonti di "ispirazione" erano legate ai tempi, mentre per Madison County si registra in generale un fastidioso anacronismo. 

Dopodiché, tutto il resto è in discesa. A fronte di una trama molto sfilacciata, che vorrebbe essere impressionante pur senza riuscirci e che comunque non si presenta come niente di particolarmente innovativo, abbiamo una sceneggiatura ai limiti della scolaricità per quel che riguarda l'approfondimento psicologico dei personaggi (meglio dire tipi) e delle loro interrelazioni psicologiche. Il tutto concorre a definire questo film come un vero e proprio fallimento, di cui non consiglio la visioni a priori dalle proprie preferenze cinematografiche.

VOTO: 2/10 

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