martedì 29 aprile 2014

Fuoco cammina con me



Fuoco cammina con me di David Lynch - Genere: thriller - USA, 1992

Oltre a essere un celebratissimo cineasta e artista poliedrico, David Lynch ha firmato anche una vera e propria serie cult, I  misteri di Twin Peaks, datata 1990, di cui Fuoco cammina con me rappresenta il prequel. Preciso sin da subito due elementi, che credo sia necessario tenere in conto nel prendere in considerazione il mio giudizio verso il film. In primo luogo non ho avuto modo di vedere le puntata della serie, quindi non potrò valutare in nessun modo il modo in cui il film si integra rispetto ai contenuti del telefilm. In secondo luogo tengo a dichiarare che Lynch non è un cineasta che amo particolarmente, soprattutto per quanto riguarda le sue ultime produzioni; per quanto film come Lost Highways e Inland Empire siano senza dubbio realizzazioni straordinarie, devo ammettere che in tutta onestà non mi hanno convinto fino in fondo e soprattutto nella sua ultima opera è forte la sensazione che Lynch abbia profondamente travalicato i confini dello spazio filmico, per aprire la sua arte su prospettive che a mio parere non appartengono (almeno non completamente) alla critica cinematografica.

Ciò detto è necessario riconoscere che, almeno per me, Fuoco cammina con me rappresenta la migliore prova registica di David Lynch, una perfetta miscela di avanguardia linguistica, suggestione immaginifica e solidità narrativa. Pur essendo grossomodo spartibile in due parti ben distinte il film mantiene una sua unitarietà stilistica e drammatica, giungendo a compimento nel finale dove si raggiunge l'acme della poetica lynchiana. La trama thriller è raccontata con efficacia, ma non predomina sulle componenti più caratteristiche dello stile di Lynch, come l'attenzione morbosa per gli oggetti che - ripresi a distanza volutamente troppo ravvicinata - sembrano quasi assumere una vita feticizzata che li fa emergere dando loro una dignità simile a quella dei personaggi. A ciò si aggiunge, ovviamente, l'immancabile persistenza sul confine dei registri stilistici, potremmo dire fra il concreto e l'astratto, fra l'onirico e il reale (non si allude ovviamente, almeno non in maniera così ingenua, al Reale nel senso lacaniano del termine). 

Senza dubbio per chi conosce la serie di Twin Peaks il film avrà rappresentato la conferma e la spiegazione di nodi insoluti della vicenda, mentre per chi come me non si è ancora approcciato a questo prodotto, Fuoco cammina con me mantiene una salutare patina di mistero che - ben lungi dall'essere sintomo di incompletezza- garantisce un fascino magnetico al film e alla vicenda così efficacemente raccontata da Lynch. Mi rendo conto che in questo come in altri casi sarebbe forse apprezzabile un commento più circostanziato sulle qualità del film, ma credo che questa non sia la sede adeguata per questo scopo. Di fronte a un'opera potente come questa la soluzione migliore è forse, nell'ambito di una recensione, quella di fornire degli stimoli per suscitare la visione. Concludendo in breve a questo scopo, il film ispirato a Twin Peaks si lascia apprezzare per lo splendore della tecnica compositiva e linguistica di Lynch, cui si unisce in questo caso una sceneggiatura eccellente e fortunatamente lontana dagli eccessi sperimentali e a volte troppo confusivi cui ci hanno abituato le sue opere più recenti.

VOTO: 10/10 

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