lunedì 26 maggio 2014

Django



Django di Sergio Cobucci - Genere: western - Italia, Spagna, 1966

Chi mi conosce sa che il western è senza dubbio il genere cinematografico che amo (e conosco meno). Questo per svariati motivi, sia personali (non mi attrae e lo trovo piuttosto noioso di norma), sia storici (mi sembra che non sia un genere più attuale; come ho sentito recentemente a una conferenza interessante il western è un genere che - almeno nella sua declinazione canonica - è morto da tempo). Quindi fino ad ora non solo ho visto pochissimi film di questo tipo, ma non ne ho mai recensito uno su questo blog. Non mi dispiace interrompere questa comunque disdicevole tradizione (dopotutto è sempre una fetta - peraltro importante - di storia del cinema) con un film come Django. Avendo recentemente visto il film di Tarantino che in un certo qual modo riprende il lavoro di Cobucci, mi sembrava doveroso andare a ripescare anche questo titolo di genere dai meandri della filmografia italiana. 

Django, interpretato da un Franco Nero incredibile, è stato poi un personaggio di grandissima fortuna all'interno dell'immaginario collettivo e ha dato origine a una serie di seguiti e adattamenti che hanno toccato addirittura l'estremo Oriente grazie all'opera di quel mezzo genio di Takashi Miike. Voglio precisare sin da subito che il film mi è piaciuto molto, l'ho trovato parecchio divertente e piacevole; per certi versi, pur se sotto due profili diversi, l'ho anche preferito al Django unchained di Quentin Tarantino, al quale ho già avuto modo di muovere diverse critiche nella sua recensione. Al di là di questo però è bene riconoscere che se l'autentico talento tarantiniano, sviluppatosi con il cinema italiano e con quello di genere, non avesse fatto uscire dal dimenticatoio l'opera di Cobucci, molti giovanissimi come me non l'avrebbero mai conosciuta. Questo perché a conti fatti si tratta di un titolo piuttosto dozzinale, con diversi problemi e qualche pregio; un prodotto eminentemente commerciale e di intrattenimento sul quale Tarantino, al di là della riuscita finale, è comunque riuscito a fare un discorso bello e interessante.

Django è un film che mi sento di consigliare un po' a tutti, perché l'assurdità cinica dei suoi dialoghi, di alcune situazioni (la famosa scena della sparatoria con la mitragliatrice) e di qualche sequenza in particolare (come il "duello finale" nel cimitero) lo rendono un lavoro del tutto godibile anche ai neofiti del genere o a chi non lo ama particolarmente come me. Certo è necessario sottolineare con forza che Django è un tipo di western diverso, nato dall'appendice dello Spaghetti western e che per giunta ha caratteristiche peculiari anche in seno a quel bacino. Siamo ben lontani dal western classico alla Ford, per intenderci.

VOTO: 6.50/10 

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