martedì 6 maggio 2014

Amore Tossico



Amore Tossico di Claudio Caligari - Genere: drammatico - Italia, 1983

Gli anni Ottanta sono quelli del reflusso, del disimpegno politico, dell'illusione del benessere televisivo, della corsa agli acquisti. Sono anche, così ce li racconta il documentarista Caligari, gli anni dell'eroina. Abbandonando la pure documentalità ma mantenendo una cornice stilistica disadorna e quantomai scarna, Caligari realizza un film dalla grande fortuna di pubblico, che è riuscito a raccontare in medias res la drammatica situazione dei giovani spostati che in una inospitale ed estiva periferia romana, passano le loro giornate cercando la droga necessaria. Mediamente apprezzato dalla critica per la coscienza con cui persegue uno stile "puro", Amore Tossico è stato praticamente canonizzato dal pubblico come un vero e proprio film di culto, per il disincanto non pietistico con cui il regista è riuscito a parlare direttamente e con franchezza della situazione da cui la pellicola trae ispirazione.

La scelta di attori non professionisti che avessero condiviso davvero l'esperienza della tossicodipendenza con i personaggi che avrebbero interpretati è da questo punto di vista vincente e garantisce delle performance fresche e convincenti anche di fronte all'evidente asciuttezza e terrosità dei dialoghi della sceneggiatura. Situandosi a metà fra una ripresa delle scelte più cogenti del Neorealismo e un recupero dell'eredità pasoliniana per quanto riguarda l'utilizzo dei corpi e il racconto degli ambienti, Amore Tossico si lascia apprezzare come un documento valido e di forte impatto emotivo. Questo elemento assolutamente non sottovalutabile non dovrebbe però portare a una valutazione affrettata: la consapevole scelta stilistica di Caligari a volte si rivela poco utile, mentre la caduta di stile del finale lacrimoso chiaramente ispirato alla poetica di Pasolini conferma la tentazione sempre presente di precipitare nel gorgo del banale.

Per tutti questi motivi la pellicola di Caligari è senza dubbio un film che mi sentirei di consigliare più per la sua importanza storico-documentaria che per le sue qualità artistiche. La gravità del tema raccontato non dovrebbe precludere una serena valutazione critica del film e delle sue scelte formali.

VOTO: 5.50/10 

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