martedì 25 febbraio 2014

Silent Hill Revelation



Silent Hill Revelation di Michael J. Bassett - Genere: horror - USA, Canada, 2012

Fare un film tratto da un videogioco è un'impresa difficile, quando non destinata a fallire in partenza. E' oltremodo complesso cercare di mimare sul grande schermo un prodotto pensato per essere fruito da un altro medium; nel caso specifico, oggigiorno, data la grande capacità simulativa degli ambienti videoludici, un tentativo di questo genere risulta ancora più complesso. Devo ammettere che, al di là delle pesanti bocciature avute dalla critica, sono uno dei molti che fra il pubblico ha apprezzato la prima traduzione cinematografica di Silent Hill, ad opera di Christophe Gans, nell'ormai lontano 2006. Già in quel primo tentativo c'erano alcuni problemi non marginali, come la scarsa qualità delle performance attoriali, ma il film si salvava sicuramente per la bella fotografia e per la capacità di trasmettere almeno una parte delle sensazioni legate alla fruizione del videogioco. Tutto questo (e non era già molto, nel senso che il film si lasciava guardare ma senza troppe pretese), viene disilluso sistematicamente da Bassett, regista peraltro poco celebre (e ora capisco il perché).

Tralasciando la scelta del 3D, che non condivido a priori ma che quanto meno qui ha una sua elementare ragion d'essere (anche se davvero troppe scene sono evidentemente fatte apposta per attirare spettatori con questa fandonia del rinnovato realismo, cantilena che si sente ciclicamente nella storia del cinema), Bassett realizza un'opera anonima, che annulla i pregi del suo predecessore e ne incrementa i difetti. Al riguardo c'è davvero poco da dire: la trama è lineare e attinge senza nessun tentativo di contestualizzazione da alcuni stilemi classici del genere e non solo (alcuni passaggi sembrano estrapolati direttamente dal già non imperdibile Twilight). A livello di sceneggiatura non si può non notare una povertà di contenuti che viene senza dubbio ingigantita dalla prova non buona del cast; almeno nel film di Gans, se anche gli attori non davano una buonissima interpretazione, c'era il personaggio di Cristabella che, con la storia (forse troppo?) articolata che le stava intorno, riequilibrava le sorti del prodotto. Al contrario Bassett svuota di ogni interesse e profondità il personaggio di Alessa e con Claudia raggiunge il minimo storico della caratterizzazione.

Senza dubbio un film da dimenticare. Noioso e sul quale non vale la pena di spendere tempo o parole ulteriori.

VOTO: 3/10 

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