mercoledì 4 settembre 2013

Andarevia



Andarevia di Claudio di Biagio - Genere: drammatico - Italia, 2013

Quando ho visto questo film disponibile per la visione ho cercato di informarmi, leggendo i commenti, spesso poco autorevoli, che gli utenti lasciano dopo aver guardato i titoli. Il diritto d'espressione è sacrosanto e il dialogo fra autore e pubblico costituisce una delle punte di interesse della produzione sociale e dei riti di consumo contemporanei, ma molto spesso la violenza con cui alcuni prodotti vengono stroncati dovrebbero far riflettere. Nel caso di Andarevia, leggendo le valutazioni di chi lo aveva visto, c'era da aspettarsi di tutto; commenti decisamente poco carini in merito al regista, colpevole di essere stato lanciato da una web-serie, si fondevano a critiche piuttosto taglienti sulla qualità del suo lavoro.

Intendiamoci, la pellicola non è esente da difetti e questo è bene evidenziarlo sin da subito. La fotografia è discreta, ma la scelta di alcune inquadrature sembra onestamente casuale, tanto che in alcuni punti l'occhio dello spettatore è ostacolato da elementi della scenografia che sembrano essere lì per errore. Anche la caratterizzazione dei personaggi, aspetto fondamentale per un film che tratta la delicata ma inflazionatissima materia del disturbo psichiatrico, lascia in parte a desiderare: sebbene il tentativo di di Biagio sia pregevole e nuova nella direzione del rendere il delirio dei suoi protagonisti con i mezzi linguistici dell'arte cinematografica, il risultato poteva essere migliore. L'inesperienza del regista può aver giocato a suo sfavore e il risultato è una truppa di pazzi che non riesce a convincere fino in fondo, facendo rimanere in chi guarda il senso a tratti sgradevole della recitazione. 

L'ambientazione del film è piacevole e credibile, ma lo sviluppo della storia è a tratti piuttosto scontato: l'episodio chiave (vale a dire l'incidente che costa la vita ad uno dei conducenti dell'imbarcazione e fa precipitare tutta la compagnia nella spirale della paura) è in effetti abbastanza elementare e poteva essere gestito in maniera diversa. Anche lo svolgimento in generale è prevedibile, ma l'impressione complessiva è comunque di un prodotto che si lascia guardare e anche grazie alla fotografia risulta ben lontano da quella bruttezza che il pubblico pareva avergli attribuito. 

VOTO: 5/10 

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