mercoledì 24 aprile 2013

La Casa (1981)



La Casa di Sam Raimi - Genere: Horror - USA, 1981.

Nell'attesa di poterne vedere il remake, in uscita a breve, è bene fare un salto nel passato (sono passati ormai più di trent'anni, cinematograficamente parlando un tempo lunghissimo) e guardare la versione originale di uno dei film che ha cambiato le sorti di un intero genere. La Casa è il primo episodio di una trilogia horror di Sam Raimi che sarà tanto importante e generativa da spingere altri registi a crearne dei seguiti "apocrifi", non direttamente connessi alla storia originale, soltanto per cavalcare l'onda del successo inaugurata da queste pellicola. Spesso però si parla in termini troppo entusiastici delle grandi saghe anni Ottanta, ma non è questo il caso.

E' ben vero infatti che La Casa è un film di genere a tutti gli effetti, sia nell'impostazione che negli effetti narrativi ma, al di là di questo, è innegabilmente un film molto ben realizzato. Bisogna certamente considerare che una certa distanza temporale ci separa dal tempo del suo licenziamento da parte dell'autore e questo non può non indurci a considerare con una certa clemenza alcuni dettagli, come gli effetti speciali che a noi risultano purtroppo scadenti. Al di là di questo però siamo davanti a un lavoro di tutto rispetto che, sorprendentemente anche per chi scrive, riesce a trasmettere ancora alcuni momenti di puro terrore, un'ansietà sottocutanea che è inarrivabile a molti dei film di genere odierni (se escludiamo alcuni titoli comunque estranei alla logica statunitense dei sottogeneri postmoderni). 

In particolare colpisce un aspetto che potrebbe apparire marginale ma che in questo caso si rivela una delle chiavi di volta di tutto l'edifico perturbante del film: un uso attento del sonoro garantisce un comparto audio mai banale e comunque funzionale a creare un senso di malessere e spaesamento nello spettatore. In questa direzione vanno anche i tagli di montaggio, spesso veloci e accordati significativamente proprio all'incedere violento della musica. Buona la fotografia, che si mantiene sempre a un livello discreto e arriva ad alti livelli nelle riprese in soggettiva. Su tutte le scene del film ricordiamo la bellissima sequenza della macchina da presa, dove il protagonista è come accecato dalla proiezione di una macchina vuota, mentre lo schermo alle sue spalle si tinge di rosso: la quintessenza di un genere sintetizzata in dieci secondi. Meraviglioso.

Concludendo un film veramente importante, che si caratterizza davvero e senza false retoriche per essere una pietra miliare e un prodotto di buonissima qualità. Difficile pensare che il remake possa ricreare questo spirito, rifuggendo dalle retoriche facilmente splatter e senza trama del cinema odierno.
VOTO: 8/10

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