giovedì 9 gennaio 2014

Insidious 2: Oltre i confini del male



Insidious 2: Oltre i confini del male di James Wan - Genere: thriller/horror - USA, Canada, 2013

Il precedente capitolo della saga firmata da Wan non mi aveva particolarmente entusiasmato, ma dopo aver letto una recensione molto positiva di questo sequel su Mymovies e aver preso atto che anche alcune opinioni del pubblico erano piuttosto confortanti, ho deciso di buttarmi su questo film, ben consapevole che molto spesso la serialità è sinonimo di ripetizione. Devo ammettere che nel caso di Insidious 2 non è stato affatto così e almeno in parte mi sono trovato in accordo con i giudizi letti qua e la prima di cominciare la visione. Il film riprende esattamente dove si era interrotto il precedente e sviluppa una trama che, una volta tanto, cerca una continuità logica con quella del capostipite (anche ESP per la verità ci aveva provato, ma con esiti piuttosto scoraggianti). 

Sebbene abbia trovato eccessivamente entusiastica la recensione Rudy Salvaggini che inneggia a un vero e proprio rinnovamento del genere horror (dando poi al film un giudizio insufficiente...), devo ammettere che almeno in parte Wan tenta di battere una strada linguisticamente diversa da quella del titolo medio attuale. Egli dimostra una libertà maggiore nell'uso della macchina da presa, proponendo immagini animate, veloci e dinamiche. Tuttavia questo genere di ricerca si sviluppa ancora all'interno di un recinto ben collaudato, entro il quale Wan cade nella tentazione di ricorrere all'ormai fastidioso strumento della soggettiva in presa diretta. Anche da un punto di vista più schiettamente narrativo ci sono alcuni passaggi poco felici, come il prologo che non mi ha convinto e che ritengo poco funzionale al proseguo della narrazione. 

Il film, che secondo me è ricco di citazioni da The Shining, è tutto sommato efficace e concede allo spettatore anche qualche autentico salto sulla sedia, cosa che di questi tempi non guasta mai. Immagini complessivamente ben fatte controbilanciano una caratterizzazione dei personaggi un po' troppo prevedibile. L'unico punto davvero negativo di tutto il lavoro di Wan, quello che non permette una lettura complessivamente buona del film è il fatto che nel finale il regista ha sentito la necessità di riaprire ad un futuro sequel con un inutile finale cliffhanger, inserito evidentemente per tenere vivo l'interesse dei fan. Peccato; un po' di sperimentalismo in più non sarebbe guastato.

VOTO: 5/10 

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