mercoledì 21 marzo 2012

Magnifica presenza - Recensione


Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek - Genere: commedia drammatica - Italia, 2012

Pietro Ponte è un giovane uomo che inforna cornetti di notte e sogna di fare l'attore di giorno. Lasciata Catania per la capitale, cerca e trova casa a Monteverde. Entusiasta dell'appartamento e di una vita ancora tutta da realizzare, si accorge molto presto di non essere solo e di condividere il suo spazio con misteriosi inquilini, che ‘appaiono' e ‘scompaiono' turbandone il sonno e le notti. Le presenze, distinte e magnifiche, sono ombre di attori di un'altra epoca e di un'altra storia. Prigionieri di un passato nemmeno troppo remoto, la compagnia chiede a Pietro di aiutarli a recuperare la libertà perduta. Tra provini brillanti e cornetti fragranti, il ragazzo imparerà a convivere coi ‘propri' fantasmi, indicando loro la porta di casa e un nuovo tempo da abitare.

Ultimo film di Ozpetek, appena recensito in questa sede per il bel Hamam. Cambio di genere si potrebbe dire, ma neanche troppo. Come nel film precedente il protagonista (allora Gassman, qui Germano) si trova davanti a un cambiamento di vita e alla possibilità di realizzare un grande sogno.
Altrettante le differenze, però. Per fare un esempio, la colonna sonora orientaleggiante, decadente e suadente del precedente lasciano qui il posto a scelte non sempre azzeccate, con l'inserimento quasi forzato di un accompagnamento musicale anche quando non ci voleva.

Un elemento di forza di questo nuovo film, ed è tutto suo perché non l'avevo ancora trovato nel cinema ozpetekiano, è il gioco che il regista compone con i vari registri stilistici del cinema, passando agilmente e con una certa eleganza dal thriller alla commedia, fino a sposare il suo genere preferito, cioè - appunto - la commedia drammatica. Nonostante non brilli particolarmente per la tecnica, il film riesce comunque a convincere, probabilmente grazie al carisma straniante dei personaggi "magnifici" della compagnia teatrale. In particolare Vittoria Puccini, splendida nella scena in cui imita le attrici dei primi film e poi Greta Garbo e Andrea Bosca, che costruisce un personaggio romantico e perfettamente in linea con il periodo.

Un film comunque da vedere, seppure sottotono rispetto alle altre pellicole di Ozpetek che ho avuto modo di vedere. Sicuramente meglio della maggior parte dei film italiani di successo, è un film simpatico e divertente. L'unico punto poco chiaro è quello riguardo alcune ingenuità che Ozpetek sembra essersi concesso, non riuscendo a capire bene se si tratta di artifici volutamente satirici o di inserimenti che il regista ha fatto in maniera convinta.

VOTO: 6.50/10

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