mercoledì 20 marzo 2013

ESP: Fenomeni paranormali 2



ESP: fenomeni paranormali 2 di The Vicious Brothers - Canada, 2012 - Genere: Horror
Un gruppo di giovani studenti di cinema, fra cui un aspirante regista, decidono di visitare il sanatorio psichiatrico del primo ESP per tentare di capire se dietro quelle mura in mattoni di cotto si nasconda la verità oppure l'ennesima finzione horror.
Spesso succede (e soprattutto nel caso degli horror) che i sequel si rivelino peggiori degli episodi-pilota. In alcuni casi però (e questo era già successo con The human centipede) una maggiore presa di coscienza delle potenzialità dell'immagine e/o un cambio registico possono invertire felicemente questa tendenza. E' il caso di ESP 2, che pur continuando sull'ormai battutissima strada del found-footage in stile falso documentario (cosa che poteva funzionare ancora con REC, ma che ormai è decisamente troppo inflazionata), riesce ad auto-rinnovarsi, migliorando il risultato piuttosto scadente raggiunto dal suo predecessore.
Niente di nuovo nell'impianto narrativo, è bene intendersi. Il solito insieme di riprese girate attraverso telecamere diverse, questa volta gettato in un universo da teen-movie, con tutti i crismi del caso. Così la prima parte della pellicola si presenta come una stanca riproposizione degli stereotipi di moltissimi film horror, ma tutto sommato si tratta di un'ouverture ancora accettabile. Il film comincia a farsi interessante, al di là della fotografia indecisa ed esteticamente non eccelsa tipica dei film "in presa diretta", quando si entra nel manicomio.
Al di là di tutto il repertorio di spiriti e spettri già visto nel primo capitolo ci troviamo davanti a qualche situazione nuova, come ad esempio l'uscita dall'edificio. Una nota di merito va anche nella citazione abbastanza reiterata di grandi classici del cinema horror (Carpenter oppure i nuovi mostri sacri come Saw, del quale forsre è bene chiedersi prima che cosa sia da un punto di vista teorico!) in modo a volte anche sublimato e comunque mai troppo scontato. Piacevoli anche i (numerosissimi) spunti di metacinematografia e metarappresentazione proposti dal lavoro dei The Vicious, che giocano a inserire cinema nel cinema, immagine nell'immagine e così via.
Un vero peccato quindi che si pasticci così grossolanamente nel finale, mescolando con poca grazia l'impianto sviluppato fino a questo punto con una qualche qualità con improbabili elementi di occultismo e magia nera, tunnel dimensionali etc. Sequenze finali che, se paragonate a film come The grudge (ovviamente alludiamo alla versione originali), sembrano davvero il gioco di un illetterato regista alle prime armi. Complessivamente quindi un film certamente non eccelso, ma in qualche modo godibile, che risolleva le sorti di quella che si spera non diventi una serie in discesa.
VOTO: 5/10


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