martedì 12 giugno 2012

Je t'aime, moi non plus - Recensione


Je t'aime, moi non plus di Serge Gainsbourg - Genere: drammatico - Francia, 1976


È la storia di una coppia di amanti omosessuali tra i quali si insinua una donna dall'aspetto decisamente mascolino. Dopo un tentativo di tornare normali, i due diversi si rimettono insieme.

Film manifesto della prima generazione cinematografica queer, Je t'aime, moi non plus (letteralmente "Ti amo, io no"), è una semplice ma drammatica storia d'amore con struttura triangolare, ambientata negli anni Settanta. Ricorda, ovviamente a rischio di commettere una forzatura, l'impianto narrativo di Les amours imaginaries, apprezzato film di Xavier Dolan di cui però la pellicola Gainsbourg non condivide le innovazioni formali e stilistiche, oltre che la cifra estetica. Ed è un vero peccato.

Da un punto di vista tematico la struttura risulta definita dopo poco dall'inizio del film e non ci sono mai stravolgimenti significativi o avanzamenti degni di nota nel tessuto narrativo. E' una continua agonia, che ricalca il desiderio d'amore che i personaggi sembrano perseguire incessantemente, desiderio che rimarrà (come ci si potrebbe aspettare) inappagato. E' un film che cerca di appianare le differenze, ma non ci riesce. E' un inno all'amore impossibile, impedito da forze che non si riescono bene a identificare, ma che agiscono sottocutanee e inesorabili.

Formalmente ineccepibile, il film ripete con il dovuto accademismo il repertorio stilistico dei film moderni (ripresa tremolante di luoghi degradati e realistici, montaggio spezzato etc.), ma non si riesce a trovare un filo conduttore, non ci sono delle suggestioni sufficienti a far respirare le immagini. La narrazione debole, unita a una struttura non particolarmente felice, che pur non avendo nulla di sbagliato non sembra completamente adatta alla vicenda, finisce per risultare stucchevole e noiosa.

Unici punti degni di nota di un film quasi completamente anonimo sono il comparto sonoro (dove, però, il tema principale ritorna con un'insistenza decisamente esagerata) e alcune pose fotografiche, in particolare nelle scene a sfondo sessuale, che danno ai corpi una plasticità quasi scultorea e molto suggestiva. Un film che avrebbe potuto sperare in molto di più, ma cade inesorabilmente nel dimenticatoio; peccato

VOTO: 5.50/10

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