Bimba col pugno chiuso di Claudio di Mambro, Luca Mandrile e Umberto Migliaccio, Genere: documentario, Italia, 2013.
Il
periodo fra la fine di Aprile e l’inizio di Maggio è uno dei più importanti per
la memoria collettiva della nazione italiana, essendo il momento in cui trova
manifestazione il ricordo della Liberazione e viene data voce ai lavoratori
che, oggi più che mai, hanno bisogno di essere rappresentati. Sulla prima di
queste due occasioni di riflessione si concentra il documentario Bimba col pugno chiuso, che attraverso
la voce di Giovanna Marturano, classe 1912, ci porta proprio dentro la storia
di un paese che viene il dramma della guerra e della lotta partigiana.
Seguendo
la voce di Giovanna, vedendola raccontare la sua vicenda e quella della sua
normalissima famiglia è possibile avere un’immagine diversa di quei momenti
così carichi di ideali, meno istituzionale ma certamente più vitale. Rifuggendo
lo stereotipo dell’histoire
evenementielle, dando cioè il giusto spazio a un racconto personale che
riflette in sé il valore di universalità del suo messaggio, si è accompagnati
nella rievocazione non solo di un altro mondo ma anche (e soprattutto) di una
diversa sensibilità verso la vita.
Intervallata
dai piacevoli frammenti animati che, spesso un po' troppo pedissequamente, fanno da controcanto visivo al racconto
orale di Giovanna, la pellicola colpisce per la sua intensità disincantata. La
drammaticità degli eventi convive con i ricordi aneddotici dell’anziana
partigiana e il risultato è un arazzo narrativo dai diversi accenti che si
spande in diacronia dal Fascismo alla Liberazione. La voce e il volto di
Giovanna acquistano qualità quasi tattile e questo contribuisce ancora di più a
riconoscere qualcosa di intimamente vero ed attuale nelle sue memorie.
Particolarmente
significativo per questo motivo appare il passaggio in cui il racconto viene
portato in una scuola e, attraverso gli occhi degli studenti, si può facilmente
capire quale sia il valore di estrema attualità che la parabola esistenziale di
Giovanna Marturano ha tracciato, che si concretizza come sempre ha fatto in
passato nell’invito a una ribellione continua, che comunque non si riduce a
sterile ossequio di un’ideologia partitica ormai irrealizzabile.
Un film molto interessante da un punto di vista ideale per i valori che comunica, realizzato discretamente e che meriterebbe di ricevere un'attenzione maggiore, quantomeno per il messaggio pedagogico che vi è sotteso.
VOTO: 7/10
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