Oltre il guado di Lorenzo Bianchini - Genere: horror - Italia, 2013
Uno
dei grandi interrogativi che spesso assalgono gli appassionati di cinema e chi
si occupa della critica dei prodotti presentati in sala è quali siano le
condizioni necessarie per fare un film o per fare in modo che un raggruppamento
di frammenti girati possa essere considerato un prodotto artistico. Sembra, per
rispondere a questa domanda, che per produrre un lavoro cinematografico davvero
meritevole ci voglia meno di quanto spesso si è portati a pensare. Mentre
oggigiorno la nostra visione è schiacciata dal chiassoso panorama hollywoodiano
esiste un sottobosco di produzioni low-budget anche molto autorevoli (Arirgang di Kim Ki-duk ne è un ottimo
esempio) che rimettono in discussione quella che ormai è diventata l’abitudine.
La
sfida di Lorenzo Bianchini con il suo Oltre
il guado è proprio questa: creare un film di genere avendo a disposizione
limitatissime risorse economiche. L’opera prosegue una ricerca già iniziata dal
regista nel “lontano” 2001, quando Radice
quadrata di tre aveva imposto la sua linea autoriale rendendo evidente, fra
le altre cose, il suo interesse per una ben precisa realtà geografica e
sociale. Anche per Oltre il guado si
potrebbe mutuare una fortunata espressione del Morandini, che definisce i
lavori di Bianchini “horror autoriali di rispetto”. In effetti è quantomeno
doveroso notare e ammirare la capacità del regista di ritagliarsi una propria
personalità e di portarla fino alle estreme conseguenze, entro i problemi che
la povertà di fondi può portare con sé.
Oltre il guado è poi un film di genere
decisamente particolare che, ben lungi dal ricadere negli ormai triti e ritriti
stereotipi della cinematografia statunitense sull’argomento (Paranormal Activity e R.E.C. sono stati dei punti di non
ritorno, come a suo tempo lo era stato The
Ring), risulta essere in fin dei conti un lavoro riflessivo e meditativo,
dove l’orroroso si configura più come un’esperienza mentale che come una
plateale e grottesca ostentazione di sangue e interiora. È cinema d’atmosfera
quello che produce Bianchini, realizzando un prodotto in cui le atmosfere
contano più dei fatti e dove la studiatissima incidenza della luce sulle
superfici oscure garantisce alla fotografia una perfezione inusuale.
Una
nota deve essere poi necessariamente fatta alla perfetta integrazione entro lo
scorrere delle immagini di sequenze eterogenee per supporto e natura: le
sequenze riprese dalle webcam nel bosco e i filmini mostrati ai volontari
dall’anziano personaggio rompono il fluire dell’immagine e ricordano agli
spettatori quanto quelle interruzioni siano splendidamente metacinematografiche
(il mantenimento del rumore del proiettore è stata una trovata davvero
geniale). In conclusione si può affermare senza temere di apparire troppo
celebrativi, che Oltre il guado è un
prodotto di tutto rispetto, decisamente superiore a una larga parte della
cinematografia di genere italiana e non; forse lo stesso Argento, dopo gli
scivoloni clamorosi de La terza madre
e soprattutto di Dracula 3D dovrebbe
ritornare sui banchi di scuola.
VOTO: 7/10
L'ho visto al taormina film fest, un film di tutto rispetto, ben detto.
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